Le foto sono tutte di archivio, scattate prima del Covid-19
Ha una lunga storia alle spalle ricca di successi, testimoniata dalla recente Stella d’Oro al Merito Sportivo riconosciuta dal CONI. L’Apuania Carrara è anche una società capace di mantenersi ai vertici e infatti nel settore maschile rappresenta la realtà più titolata nel recente passato. Ce la raccontano, in un’intervista a tre voci, il presidente Guglielmo Bellotti, il vicepresidente Marco Lavaggi e il segretario Alessandro Merciadri.
Cosa significa per voi la Stella d’Oro al Merito Sportivo?
«Il riconoscimento di per sé è importantissimo e prestigioso, tuttavia la logica impone di dire che è una semplice sommatoria di tutto quello che hanno fatto i nostri dirigenti passati e recenti per la crescita e lo sviluppo della società. Non bisogna mai dimenticarsi della storia. Ci preme sottolineare come all’interno della nostra società ben nove dirigenti siano stati insigniti a vario titolo delle Stelle al Merito Sportivo del CONI per un totale complessivo di 14 stelle assegnate, alle quali vanno aggiunte le tre della società sportiva (bronzo, argento e oro), per un totale di 17 stelle. Nel dettaglio le persone coinvolte sono Ulisse Lavaggi Ulisse (oro), Claudio Volpi (argento e oro), Grazia Bernardini (bronzo e argento), Marco Lavaggi (bronzo e argento), Alessandro Merciadri (bronzo e argento), Carlito Volpi (bronzo e argento), Giancarlo Betti (bronzo), Guglielmo Bellotti (bronzo) e Massimo Petriccioli (bronzo)».
Com'è nata la società?
«Siamo stati costituiti l’1 febbraio 1968, mentre la prima affiliazione alla FITeT è del 1° gennaio 1969. Quindi vantiamo un’attività continuativa di 53 anni, un dato che ci pone nel gruppo delle più vecchie società nel panorama sportivo comunale e provinciale. Presso l’oratorio San Luigi di Carrara, gestito dai Padri Gesuiti, molti erano i ragazzi che si cimentavano su tavoli rudimentali, animati da molta passione e volontà. I confronti erano rari e al massimo c’erano dei tornei interni comunali, con l’altra società di Carrara, il San Francesco (chiusa nel 1973) o con la Pro Sarzana e la Labor Viareggio, oppure si svolgeva l’attività con il CSI provinciale».
Chi furono i soci fondatori?
«Furono quattro pionieri dello sport e appassionati del tennistavolo. A Carrara è sempre esistita una tradizione di tennistavolo, basta leggere il libro di Erminio Marcucci, nel quale è scritto che il primo torneo nazionale del dopo guerra si svolse a Marina di Carrara. Negli anni ’60 un’altra società carrarese il San Francesco disputava già la serie A. I fondatori furono Giorgio Petriccioli, Carlo Marchi, Maurizio Galassi e Carlito Volpi e il primo presidente fu il gesuita Padre Aldo Cappello. Nel tempo abbiamo fatto sempre riferimento ai valori morali, etici, di comportamento, di solidarietà, rispetto e aiuto del più debole, il nostro motto è “l’uomo al servizio dello sport”».
Ricordate qualche aneddoto dei vostri inizi?
«In quegli anni non avendo risorse economiche, giocavamo con delle maglie regalate a maniche lunghe di lana e molto pesanti e inoltre andavamo a recuperare il cartone che i negozi buttavano, per poi venderlo alle cartiere. Un articolo della stampa del tempo recitava “Apuania Tennistavolo, avanti col cartone”. Non ci dimentichiamo mai da dove proveniamo e, anche se i tempi sono molto cambiati, manteniamo i nostri principi originari e non abbiamo mai condiviso concetti come l’egoismo, l’apparenza, la mancanza del senso di appartenenza, la vittoria con ogni mezzo, la denigrazione dell’avversario, lo screditamento o la diffamazione ecc.».
Da quali campionati siete partiti e con quali giocatori?
«Al tempo c’erano le qualificazioni regionali, che si disputavano in uno-due giorni e permettevano il successivo accesso alla serie C, campionato che era gestito dalla Federazione nazionale. Il gruppo che all’inizio svolgeva attività agonistica era composto da Carlo Marchi, Maurizio Galassi, Roberto Bianchi, Angelo Fruzza, Claudio Volpi, Dino Galassi, Paolo Triscornia, Giancarlo Mazzanti, Antonio Delfino, Salvatore Vignoli, Sergio Passarelli, Pietro Menconi, Franco Egizi, Luigi Andreani, Massimo Petriccioli, Johnny Petriccioli, Vittorio Mercanti, Paolo Borello, Roberto Dova, Paolo Muttini, Marco Lavaggi, Paolo Lavaggi, Enrico Menapace, Alessandro Merciadri, Andrea Carassali e Carlo Andrea Marchetti».
Qual è stata l’evoluzione delle vostre prime squadre fino ai giorni nostri?
«In campo femminile abbiamo disputato per qualche anno la B, campionato che disputiamo anche quest’anno, nel maschile abbiamo quasi sempre partecipato ai campionati nazionali (con l’eccezione di due stagioni). Il numero delle compagini nel corso del tempo si è accresciuto fino a coprire per vari anni tutte le serie nazionali maschili, almeno con una squadra».
Qual è stata la serie più alta raggiunta da una vostra squadra maschile e femminile?
«Sul fronte maschile siamo arrivati in serie A1, il campionato nel quale militiamo tuttora, e abbiamo conquistato quattro scudetti nel 2013, 2014, 2017 e 2018 e una Coppa Italia nel 2018. Nel femminile la massima serie è stata la B».
A livello individuale, quali sono stati gli atleti e le atlete che abbiano ottenuto i migliori risultati?
«Abbiamo avuto nostri tesserati medagliati ai Campionati Europei, come gli sloveni Darko Jorgic e Deni Kozul, altri campioni d’Italia, come Ida Uva, Claudio Volpi, Matteo Petriccioli, Antonio Delfino, Marco Campanini e Mihai Bobocica, e altri ancora capaci di vincere medaglie nelle rassegne tricolori, come Matteo Fruzzetti, Matteo Petriccioli, Francesca Marchetti, Claudio Volpi, Daniele Volpi, Marco Campanini, Alberto Margarone, Nicola Bemi, Alessandro Soraci, Lorenzo Ragni, Mattia Crotti, Stefano Tomasi, Nicola Di Fiore e Antonio Delfino».
Ora quante squadre avete e in quali campionati, nazionali e regionali?
«Attualmente stiamo partecipando alla serie A1, A2 e B2 maschili, alla B femminile e alla Coppa Italia regionale maschile».
Quali sono gli obiettivi per la stagione in corso, sia delle squadre sia dei vostri atleti più rappresentativi?
«L’obiettivo è sempre quello di essere competitivi con le squadre migliori in ogni campionato. Nel team di A1 schieriamo Mihai Bobocica, Leonardo Mutti, i russi Aleksander Shibaev e Alexey Liventsov e il francese Paul Armand Lavergne, in A2 Alberto Margarone, Alessandro Soraci, Matteo Petriccioli e Rocco Conciauro, in B2 Roberto Perri, Matteo Fruzzetti, Giacomo Palomba, Paolo Botti e Guglielmo Bellotti, in B femminile Ioana Corburean, Matilde Bellatalla e Pamela Bellari e nella Coppa Italia regionale Tachi Masaaki, Daniele Volpi, YinJihong, Armando Zuanigh, Daniele Di Leva, Marco Campanini, Pietro Gervastri e Matteo Garbini».
Quali sono oggi i vostri giovani più interessanti?
«Attualmente abbiamo Matteo Petriccioli, Matteo Fruzzetti, Giacomo Palomba, Gabriele Alberti, Andrea Borghi, Sebastiano Bardi,Giorgio Avallone, Nicola Bogazzi, Nicola Manfroni, Diego Menconi, Joele Peselli, Leonardo Rolandi, Leonardo Ruocco, Luca Savinelli e Andrea Tedesco».
Com'è composto il vostro staff tecnico?
«Il responsabile generale della palestra e dello staff tecnico è Alessandro Merciadri e i tecnici sono Iona Corburean, Massimo Petriccioli e Daniele Volpi. Gli addetti alla preparazione fisico/atletica sono Ioana Corburean e Sergio Passarelli e gli sparring Daniele Volpi, Matteo Petriccioli, Matteo Fruzzetti, Matteo Garbini e Pietro Gervastri. Altri tecnici a disposizione per seguire i vari campionati e, se del caso, intervenire in palestra sono Giancarlo Betti Guglielmo Bellotti, Daniele Volpi e Matteo Fruzzetti».
In quale impianto vi siete allenati e aveva giocato nel corso del tempo?
«Agli inizi della nostra storia ci allenavamo e giocavamo in oratorio. Da oltre 35 anni disputiamo i campionati nazionali al Palasport di Avenza di Carrara, mentre per i campionati regionali fino al 2005 eravamo all’oratorio e successivamente nella palestra scolastica. Per gli allenamenti da quindici anni utilizziamo una palestra scolastica, mentre prima eravamo sempre in oratorio».
In quali giorni e con quali orari tenete aperta la palestra?
«L’impianto è aperto tutti i giorni dalle 16,30 alle 21, chiaramente in questo momento, per l’emergenza sanitaria, la presenza è possibile o per il tramite di una programmazione predefinita o su appuntamento, da concordare con i tecnici. Ogni sessione di allenamento è basata fondamentalmente su una parte tecnica e su una atletica».
Quali sono gli eventi che organizzate nel corso della stagione?
«Normalmente durante l’estate proponiamo da sempre, in accordo con i programmi del Comune, un’esibizione/torneo all’aperto a Marina di Carrara. Per quanto riguarda gli eventi internazionali di Lega Europea ne abbiamo ospitati tre, abbiamo anche organizzato molti tornei regionali e Campionati Italiani degli Enti di Promozione Sportiva».
Che importanza ha avuto nella vostra storia il lavoro all’interno delle scuole?
«Da sempre abbiamo creduto che la possibilità di lavorare all’interno della scuola sia fondamentale per lo sviluppo e la promozione del tennistavolo. Abbiamo portato avanti il nostro impegno anche l’anno scorso e quest’anno, nonostante tutte le problematiche sanitarie del caso».
Quali altri tipi di attività promozionale portate avanti?
«Tale attività è sempre stata ed è ancora un pilastro della nostra storia e non si contano i tornei svolti a livello promozionale su vari livelli e in diversi ambiti».
Da chi è composto il vostro consiglio direttivo e come avviene la ripartizione dei compiti al suo interno?
«Il nostro Consiglio è sempre stato composto da varie persone, ciascuna delle quali ha sempre avuto precisi compiti organizzativi. In questo momento il presidente è Guglielmo Bellotti, il vicepresidente è Marco Lavaggi, il responsabile della macchina operativa tecnica e amministrativa è Alessandro Merciadri e gli addetti alla segreteria e/o logistica sono Paolo Cioli, Marina Bassani Marina e Grazia Bernardini. Il medico sociale è Giancarlo Betti».
Perché avete deciso di partecipare al progetto Scuole di Tennistavolo?
«Abbiamo fin da subito analizzato e apprezzato lo sforzo della Federazione di investire sulle società, per il rilanciare il tennistavolo verso un nuovo corso nel quale si inizi a parlare di programmazione, investimenti, costi, attraverso un’attività basata sul concetto di efficienza sinergica e coordinata con la Federazione centrale. Questi punti riteniamo che siano strategici, all’interno di linee progettuali definite, per la crescita del nostro sport».
Quali spunti vi ha fornito il corso tenuto dai formatori federali e quali sono stati gli aspetti trattati che riteniate più interessanti?
«Abbiamo seguito con molto interesse le sessioni on line tenute dai formatori federali, che a nostro avviso erano di ottima qualità. Riteniamo che tutti gli aspetti trattati siano di fondamentale importanza».
Quale sarà l'organizzazione della vostra Scuola, a quali target vi rivolgerete e quali servizi offrirete ai vostri utenti?
«L’organizzazione della Scuola seguirà gli orari che abbiamo da tempo impostato e coinvolgerà gli addetti ai lavori di cui abbiamo già parlato. In questo momento la Federazione non ha ancora rilasciato i “livelli” delle Scuole e, per quanto ci riguarda, cerchiamo e cercheremo di fare il massimo per concorrere al livello più alto possibile. A questo proposito abbiamo creato anche dei volantini ad hoc per accrescere la domanda di partecipazione. Cogliamo l’occasione per ringraziare la struttura federale per il materiale sportivo che ci è stato consegnato (magliette, tute, felpe, palline, oltre alla targa)».
Foto 1: Apuania Carrara campione d’Italia nella stagione 2017/2018
Foto 2: il primo presidente Padre Aldo Cappello nel 1969, durante una Messa in Oratorio
Foto 3: la squadra vincitrice dello scudetto nel 2016/2017
Foto 4: la festa per i 50 anni di storia della società in Colonnata
Foto 5: la vittoria dello scudetto nel 2013/2014
Foto 6: uno stage con il tecnico federale Sebastiano Petracca
Foto 7: Il primo scudetto conquistato nel 2012/2013
Foto 8: gruppo Special Olympics con il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale