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Campionati Italiani al giro di boa

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I Campionati Italiani di Lucera hanno superato la boa di metà percorso, entrando nella seconda settimana. Dopo i quattro titoli assegnati ieri, oggi tutto il programma agonistico sarà dedicato agli incontri dei gironi di qualificazione del singolare maschile di quarta categoria. Complessivamente gli iscritti sono 323, suddivisi in 81 gironi, con i primi due che saranno ammessi al tabellone a eliminazione diretta di domani mattina, al via alle ore 9. La finale è prevista per il pomeriggio, quando si disputerà anche il doppio maschile.

Martedì sarà il giorno del singolare femminile di terza categoria e di quello maschile, che proseguirà mercoledì, giorno anche dell’assegnazione del titolo del doppio femminile. Giovedì toccherà al misto e al doppio maschile, poi entrerà in scena la seconda categoria, con venerdì i doppi misto, maschile e femminile e sabato e domenica i due singolari.

Panoramica senza titolo1


Puppo annulla due match-point a Zaccone e vince il singolo di quarta

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Tecnica ed energia sono state il filo rosso della corposa gara di singolare maschile di quarta categoria, che, per l’ennesima volta a questi tricolori di Lucera, ha visto salire sul podio i teenager, equamente distribuiti fra le società del Nord e del Sud della Penisola.

Alla fine si è laureato campione il 13enne Andrea Puppo (Tennistavolo Genova), che ha bissato il titolo del doppio misto, battendo per (4-11, 11-5, 6-11, 15-13, 11-8) in finale il 15enne Gianluca Zaccone (Top Spin Messina). Zaccone è entrato alla grande nel match (8-2) e nel primo set Puppo è stato travolto e ha dovuto alzare bandiera bianca. La reazione del ligure era attesa ed è arrivata nel secondo parziale. Dopo l’iniziale 2-0 e l’ottima tenuta del messinese fino al 5-5, Puppo ha messo a segno un break di 6-0 e ha pareggiato le sorti della sfida. Altri due punti hanno aperto a suo favore la terza frazione, che Zaccone è riuscito a risollevare con una condotta di gara impeccabile (8-4). Il siciliano si è procurato cinque set-point e al secondo ha chiuso i conti.

L’alfiere del Top Spin ha continuato a martellare anche al ritorno in campo (3-0) l’avversario, che però ha recuperato e ha effettuato il sorpasso (5-3). Zaccone è tornato in parità (5-5). Sul 9-9 Puppo si è conquistato un set-point e ha affondato n rete il diritto. Poi è stato Zaccone a mettere lungo un rovescio e subito dopo a costringere all’errore Puppo. Gianluca non ha sfruttato un match-point sul 12-11 e neppure quello sul 13-12. Allora è stato Puppo a riandare al set-point e a mettere sul tavolo la pallina che lo ha mandato alla “bella”.

Zaccone ha resettato tutto e nel quinto parziale è salito 3-1. Puppo ha risposto con gli interessi ed è volato sull’8-3. Nulla di deciso e ancora il siciliano ha siglato la parità (8-8). Una sua risposta al servizio ha ridato ossigeno al suo rivale, che non ha più mollato la presa, imponendosi quando forse non ci credeva più. In semifinale Puppo aveva imposto il disco rosso per 3-0 (11-1, 13-11, 11-8) al sorprendente Francesco Palmieri (Stet Mugnano) e Zaccone aveva stoppato per 3-1 (3-11, 11-7, 11-7, 11-5) Simone Cicuttini (Tennistavolo Castel Goffredo).

«Sapevo che sarebbe stata una partita difficile - afferma Puppo - perché Gianluca aveva battute Cicchitti. Non mi aspettavo all’inizio di essere aggredito così. Nel primo set h commesso molti errori e non riuscivo a essere più incisivo di lui, poi le cose sono andate meglio. Nel quarto set ho anche avuto un po’ di fortuna, Lui ha picchiato e io sono stato bravo a ributtare tutto, alla fine ha sbagliato. Alla “bella” era avanti per 8-3 e mi sono forse un po’ distratto. Sull’8-8 ho giocato sciolto ed è finita lì. Per arrivare in fondo in tornei lunghi come questo ci vogliono molto allenamento e tenuta fisica e anche bisogna avere i colpi e metterli a segno nei momenti giusti. Sono felice di avercela fatta. Negli ottavi ero già stato in difficoltà contro Raccanello e nei quarti contro Ercolani eravamo un set pari e 10-10 nel terzo e me la sono vista brutta. Vittorie così danno un bel morale».

Andrea Puppo

Puppo s’impone con Cicchitti nel doppio di quarta e fa il triplete

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Terzo titolo tricolore per Andrea Puppo (Tennistavolo Genova), che in coppia con Alessandro Cicchitti (Milano Sport Tennistavolo) ha conquistato la medaglia d’oro nel doppio di quarta categoria, dopo essere salito sul primo gradino del podio nel misto e in singolare. Ad assegnare lo scudetto è stata la sfida contro Tommaso Maria Giovannetti (Tennistavolo Monterotondo) e Alessandro Ceccon (Tennistavolo Torino), terminata con il punteggio di 3-0 (14-12, 11-8, 15-13).

Il primo set sembrava favorevole e Cicchitti e Puppo (9-5) e Giovannetti e Ceccon l'hanno ripreso (9-9). Si è andati ai vantaggi e, dopo un set-point per il milanese e il genovese e due per il torinese e il romano, alla seconda chance Cicchitti e Puppo sono andati a segno. Nel secondo sono stati nuovamente avanti (6-2) e la risalita degli avversari è terminata prima. Grande lotta nel terzo parziale, con Giovannetti e Ceccon che hanno anche avuto un set-point per riaprire tutto. Sono però stati Cicchitti e Puppo e mettere a segno l’ultimo punto e ad abbracciarsi a terra. In semifinale Puppo e Cicchitti hanno avuto la meglio per 3-0 (15-13, 11-4, 12-10) su Igor Milic (Asv Tramin) e Simone Ercolani (Alfieri di Romagna TT Edera) e Giovannetti e Ceccon hanno prevalso per 3-0 (11-2, 11-9, 11-7) su Davide Muccioli e Federico Giardi (Juvenes Repubblica San Marino).

«Nel singolare - afferma un sorridente e stanco Puppo - ho speso di più rispetto al doppio, nel quale ritengo comunque di aver giocato bene. C’è anche da dire che Alessandro non sbagliava nulla e a me bastava fare un toppino che poi lui chiudeva». Cicchitti sottolinea la positività della coppia: «Abbiamo già giocato il doppio insieme altre volte e ci troviamo bene. Anche nei momenti di difficoltà, basta uno sguardo per risolvere la situazione. È andata bene così. Sono contento per Andrea, che ha fatto il suo triplete e per me per questo titolo importante. Rientro soddisfatto a Milano, per sostenere l’esame di terza media».

Doppio maschile quarta

Simona Rossini mette in fila tutte nel singolare di terza

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Dopo gli exploit di Andrea Puppo negli scorsi giorni, la Liguria ha salutato oggi un altro successo nel singolare di terza categoria femminile. A tagliare il traguardo vincitrice è stata la 24enne Simona Rossini (TT Amatori San Fruttuoso), che in finale si è imposta per 3-0 (11-7, 11-6, 11-8) sulla bravissima 12enne Evelyn Vivarelli (Eppan TT Raiffeisen).

È stata sfida fra le due atlete che si sono dimostrate più meritevoli di giocarsi il titolo, avendo eliminato nei quarti le prime due teste di serie. La Rossini ha prima superato in gran rimonta alla “bella” (10-12, 6-11, 14-12, 11-9, 15-13) Jessica Ramazzini, la seconda atleta del seeding, e poi si è confermata per 3-1 (11-9, 11-8, 6-11, 11-4) su Francesca Pilotto (Tennistavolo Trieste - Sistiana). Vivarelli ha estromesso per 3-2 (11-9, 6-11, 11-7, 8-11, 14-12) la favorita numero 1 Emilia Manukyan (Asv Tramin)) e in semifinale si è ripetuta per 3-0 (11-9, 11-9, 11-8) su Simona Ettari (Polisportiva P.G. Frassati).

In finale la Rossini è scattata a razzo e ha orientato il set d’apertura con il 6-1 iniziale, anche se nel finale la Vivarelli ha recuperato da 10-4 a 10-7, prima di cedere. Anche nel secondo la ligure è andata avanti 5-3 e, dopo essere stata appaiata (6-6), ha effettuato un break di 5-0 che le ha consegnato comodamente il parziale. Nel terzo la Rossini ha condotto per 6-3 e la Vivarelli è rientrata e ha messo la testa avanti (7-6). Il finale è stato però tutto della genovese, che appena ha chiuso a suo favore è uscita dal Palasport per telefonare a papà Claudio e condividere con lui la bella notizia.

«La sua presenza in panchina mi è mancata - spiega Simona - dal momento che oltre che mio padre è anche il mio allenatore. Non ha potuto esserci per problemi di famiglia. A questo proposito, vorrei dedicare questa vittoria a mio nonno Vincenzo, che non sta bene, alla mia famiglia e alla società. Ero la testa di serie numero 10 e il torneo è stato tutto in salita, a partire dal girone, in cui ero sotto di due set e 5-10 nel terzo contro la Cicuttini. In tabellone ho rimontato da 0-2 anche contro la Ramazzini. Oggi l’aspetto più positivo è che sono riuscita a mantenere la calma, di solito sono molto più agitata. In finale ho imposto la mia maggiore esperienza a Evelyn, che è ancora piccola e ha avuto problemi con il puntino. Ha comunque fatto benissimo fino all’ultima partita. Due anni fa avevo conquistato il titolo di quinta categoria, dopo aver smesso per qualche stagione per via della scuola, e ora questo di terza è una grande soddisfazione». Avrebbe dovuto avere sulla schiena il numero 669 e le hanno messo il 699. Quando qualcuno gliel’ha fatto notare non ha voluto cambiarlo. Era troppo tardi per modificare qualcosa in un equilibrio così perfetto che l’avrebbe portata al trionfo, in una giornata per lei veramente da ricordare.

Singolare femm di terza

John Oyebode trionfa nel singolare di terza categoria

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Si sale di livello e il tema si rafforza: i Campionati Italiani di Lucera si confermano sempre più prepotentemente la rassegna dei giovani. Nel singolare di terza categoria ha vinto il 14enne John Michael Oyebode (Marcozzi Cagliari), che ha battuto in finale per 3-0 (15-13, 11-6, 11-8) il coetaneo Matteo Gualdi (Villa d’Oro Modena). In semifinale sono arrivati anche addirittura il 13enne Andrea Puppo (Tennistavolo Genova), già dominatore in quarta categoria, che ha ceduto per 3-0 a Oyebode (9-11, 2-11, 12-14), e il 16enne Marco Bressan (Tennistavolo Castel Goffredo), che si è arreso a Gualdi per 3-0 (9-11, 9-11, 10-12). Come dire i trequarti della Nazionale cadetti (il quarto, o meglio il numero 1, è Carlo Rossi, che è un seconda categoria) che a luglio darà l’assalto al titolo europeo a Zagabria, in Croazia.

Nei quarti sono usciti un 14enne (Matteo Petriccioli dell’Apuania Carrara), 16enne (Mattia Foglia dell’A4 Verzuolo), un 20enne (Mattia Cerquiglini del TT Campomaggiore Terni) e il solo 38enne Christian Ghelardi (Pulcini Cascina TT) a difendere con i denti l’onore degli adulti.

In finale il primo parziale è stato un concentrato di equilibrio e si è concluso ai vantaggi, alla quarta palla utile a favore di Oyebode, dopo che anche Gualdi ne aveva avuto una. Nel secondo il marcozziano ha preso il largo (5-1 e poi 8-3) e ha chiuso senza patemi al primo set-point. Nella terza frazione è arrivato il tentativo di riscossa di Gualdi (4-2), ma Oyebode ha prontamente recuperato (4-4) e dal 5-5 se n’è andato, tagliando il traguardo al secondo match-point.

«Sono venuto qui a Lucera per vincere questo titolo - spiega l’azzurro - e sono felice di avercela fatta, pur essendo la settima testa di serie. È un risultato che s’inserisce molto bene nell’ottima annata che sto disputando. In finale con Matteo penso che sia stato decisivo vincere quel primo set molto lottato, di lì in poi il match è stato in discesa. Contro di lui non ho perso spesso, ma mi sono andato a vedere i punteggi quando ho perso avevo ceduto sempre il primo parziale. In questa stagione sono cresciuto molto fisicamente e tatticamente e ho fatto dei notevoli progressi anche mentalmente. Sono contento di essere andato ad allenarmi al Centro Federale di Formia. Qui ai tricolori non è ancora finita e in seconda categoria spero di andare più avanti possibile. Poi con i miei compagni avremo l’obiettivo degli Europei. Abbiamo comunque tutti dimostrato di essere in buone condizioni».

Singolare maschile di terza

Laura Boiardi e Giulia Ciferni campionesse di doppio di terza

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Laura Boiardi (Tennistavolo Vallecamonica) e Giulia Ciferni (Tennistavolo Silvi) si sono aggiudicate il titolo italiano di doppio di terza categoria. In finale hanno battuto per 3-1 (11-7, 11-4, 12-14, 11-8) Francesca Pilotto (Tennistavolo Trieste - Sistiana) e Caterina Bono (Tennistavolo Mazzola).

In semifinale le vincitrici hanno eliminato per 3-2 (5-11, 11-7, 10-12, 11-5, 11-2) Martina Nino (Tennistavolo Torino) e Sofia Sfameni (Asd Astra), mentre le finaliste hanno superato per 3-0 (11-8, 11-8, 11-8) Silvia Sveva Pianca e Ramona Paizoni (Asv Tramin).

Boiardi e Ciferni si sono portate agevolmente sul 2-0 e nel terzo parziale Pilotto e Bono sono riuscite ad accorciare le distanze al quarto set-point. Nel quarto si è proceduto a strappi, in un sostanziale equilibrio ma sull’8-7 Boiardi e Ciferni non hanno più avuto problemi.

Laura Boiardi inizia dalle dediche: «Sono naturalmente per mia allenatrice Oana Copaci e per i miei genitori Gloria e Mario, che hanno fatto molti sacrifici per me. Sono felice di questo successo, ottenuto anche grazie alla mia compagna. Avevamo già giocato insieme nel torneo Rosso di Livorno e ci eravamo piazzate seconde alle spalle di Turganti e Bressan. Ci eravamo già trovate bene in quella occasione e questa volta è andata anche meglio. Nei quarti di finale abbiamo rischiato grosso contro le teste di serie numero 1 Emilia Manukyan e Sofia Mescieri, perché eravamo sotto per 2-1 e 10-9 nel quarto set. Abbiamo annullato un match-point e poi ci siamo imposte al quinto. Anche la semifinale contro Martina e Sofia è stata molto impegnativa e ce l’abbiamo fatta alla “bella”».

Giulia Ciferni è sorpresa:«Non mi aspettavo di arrivare neppure sul podio, anche se il mio allenatore ci credeva. Per me già vincere contro Ettari e Gambacorta al primo turno era stato un bel risultato. Abbiamo compiuto una piccola impresa contro Emilia e Sofia, che sono due atlete forti e fanno parte della Nazionale. Una volta raggiunta la finale l’ottimismo è cresciuto. Nell’ultimo match la chiave ritengo che siano state le battute e il mio top di diritto che ci ha garantito abbastanza punti».

Doppio femm di terza

Colucci e Ramazzini ribaltano i pronostici nel misto di terza

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Erano usciti probabilmente un po’ delusi dalle gare di ieri, in cui avevano perso, l’uno nella finale del singolare e l’altra nei quarti del doppio, da teste di serie numero 1. Matteo Gualdi (Villa d’Oro Modena) ed Emilia Manukyan (Asv Tramin) non si sono riscattati oggi, e sono stati eliminati in semifinale, essendo anche questa volta i primi del seeding. Li hanno battuti per 3-0 (11-7, 11-7, 11-6) Domenico Colucci (TT Ennio Cristofaro) e Jessica Ramazzini (Tennistavolo Vallecamonica), che poi in finale sono stati bravissimi a ripetersi per 3-1 (11-7, 9-11, 11-2, 11-7) ai danni di John Oyebode (Marcozzi Cagliari) e Gaia Smargiassi (Adp San Gabriele), giustizieri in semifinale per 3-2 (11-5, 11-6, 9-11, 8-11, 11-2) di Tommaso Seidenari (Villa d’Oro Modena) e Anna Fornasari (Anspi TT Cortemaggiore).

Nel match per il titolo nel primo set Colucci e Ramazzini, dopo un’iniziale equilibrio fino al 5-5, non hanno trovato ostacoli. Sul 5-2 nel secondo per loro, Oyebode e Smargiassi sono risaliti (6-6) e dall’8-8 hanno preso il sopravvento. Il terzo parziale è stato una formalità, incanalato dall’8-0 per Colucci e Ramazzini. Nel quarto, dopo il 4-4, la loro corsa verso il primo gradino del podio si è fatta inarrestabile.

«Avevamo già fatto il doppio l’anno scorso - ricorda Colucci - però era un po’ che non lo provavamo. Quest’anno non ci siamo mai visti, perché ho giocato poco a livello nazionale. Nel primo turno perdevamo sia 2 set a 1 sia 5-1 nel quinto contro Carmona e Castro, poi recuperata quella partita ci siamo sciolti e siamo arrivati in finale senza perdere un set. In finale, ma anche in semifinale, siamo riusciti a tenere a bada coppie giovani e più potenti di noi, grazie alla tattica giusta anche dalla panchina».

Parliamo della tattica? «Io metto in campo - spiega Ramazzini - e lui chiude il punto». Domenico dissente: «Jessica è stata brava e a mio parere abbiamo fatto la differenza in finale grazie a lei, che metteva la palla giusta». L’atleta del Vallecamonica è il ritratto della sorpresa per il risultato raggiunto: «Eravamo le teste di serie numero 13 e così le vittorie danno ancora più soddisfazione. Il punto di forza della nostra coppia è che abbiamo sempre una buona tattica e in più riusciamo a trovare le debolezze degli avversari e a sfruttarle a nostro vantaggio».

Misto terza categoria

Foglia e Palmarucci ancora sul trono di doppio

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Nel tennistavolo 1+1 non fa sempre 2 e il doppio non è necessariamente la somma di due singoli. Infatti questa volta i due finalisti della gara di singolare non si sono rivelati anche la coppia più forte e così John Oyebode (Marcozzi Cagliari) e Matteo Gualdi (Villa d’Oro Modena) si sono inchinati a Mattia Foglia e Luca Palmarucci (A4 Verzuolo), che hanno confermato il titolo di campioni d’Italia di seconda categoria conquistato lo scorso anno al PalaTazzoli di Torino. In finale si sono imposti per 3-2 (11-8, 11-4, 4-11, 7-11, 11-8).

In semifinale Oyebode e Gualdi hanno superato per 3-0 (11-9, 11-7, 11-3) Mattia Cerquiglini (TT Campomaggiore Terni) e Alessandro Piaccione (TT Taranto) e Foglia e Palmarucci hanno prevalso per 3-2 (11-7, 9-11, 6-11, 11-7, 12-10) su Lorenzo Cordua (Cus Torino) e Andrea Puppo (Tennistavolo Genova). Il 16enne cussino ha conquistato dunque uno storico bronzo per un atleta paralimpico, ancora più importante dello stesso metallo ottenuto nel 2015 ai tricolori giovanili di Terni con la squadra allievi.

Nel primo parziale della finale Foglia e Palmarucci sono saliti sul 4-1, sono stati raggiunti (4-4), si sono issati a 7-4 e sono stati ripresi (7-7). Il terzo scatto (10-7) è stato quello buono e ha permesso loro di chiudere. Nel secondo è risultato decisivo il break di 6-0 che ha portato i due verzuolesi dal 4-4 al set-point. La prima palla utile ha fruttato il 2-0. Il terzo set si è svolto in fotocopia, ma a ruoli invertiti, e Oyebode e Gualdi hann0 riaperto il match. Le teste di serie numero 1 hanno insistito e nella quarta frazione sul 5-5 hanno avuto il sussulto decisivo (9-5) e sono andati alla “bella”, nella quale hanno conquistato i primi tre punti. I successivi sette sono stati però per Foglia e Palmarucci e il successo non è più stato in discussione.

«Nei primi due set - spiega Foglia - siamo riusciti a imporre il nostro gioco. Dovevamo mettere la palla di là corta su tutti e due e poi tirare con il giro, perché se avessimo forzato Johnny e Matteo avrebbero avuto il sopravvento».

Nel prosieguo si è verificata un’inversione di tendenza. «L’euforia per essere avanti per 2-0 - racconta Palmarucci - ci ha giocato un brutto scherzo e ci siamo deconcentrati, agevolando il loro recupero. Al quinto, però, abbiamo deciso di chiuderla per bissare il tricolore». I due cuneesi hanno corso il rischio maggiore in semifinale , quando alla “bella” sono stati costretti a neutralizzare un match-point sul 9-10 contro Cordua e Puppo. «È vero - ammette Mattia - Lorenzo e Andrea sono stati bravissimi. Aver annullato quella palla ha cambiato la prospettiva del nostro torneo».

Doppio maschile terza


Il titolo del misto di seconda è di Amato e Delasa

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Le teste di serie numero 1 contro la coppia capace di eliminare nell’ordine i secondi del seeding e i campioni uscenti. Finale migliore non avrebbe potuto esserci nel torneo di doppio misto dei Campionati Italiani di Lucera. Antonino Amato (Stet Mugnano) e Marcella Delasa (Tennistavolo Valllecamonica), non certamente i favoriti per il titolo, hanno battuto per 3-0 (11-6, 11-8, 12-10) Alessandro Di Marino (Marcozzi Cagliari) e Denisa Zancaner (Eppan TT Raiffeisen).

In semifinale Amato e Delasa hanno sconfitto per 3-2 (11-7, 7-11, 11-9, 2-11, 11-8) Jordy Piccolin (Tennistavolo Torino) e Tatiana Steshenko (Polisportiva Bagnolese), vincitori nel 2015, e Di Marino e Zancaner hanno superato per 3-0 (11-5, 12-10, 11-6) Marco Sinigaglia (Team Vigevano Tennistavolo) e Giulia Cavalli (Anspi TT Cortemaggiore).

Nel primo parziale Amato e Delasa sono schizzati avanti (2-0) e dopo essere stati appaiati (2-2) sono volati sul 9-3 e poi sul 10-4, chiudendo al terzo set-point. L’inizio del secondo è scattato in modo ancora più brillante per i due 16enni (4-0), che si sono issati a 9-5 e si sono procurati due palle set (10-8) per concretizzare la prima. La terza frazione ha visto la reazione di Di Marino e Zancaner (5-3), che sono stati raggiunti (5-5) e si sono di nuovo staccati (7-5). Qualche errore di troppo ha propiziato il rientro degli avversari (9-9), che sono andati al match-point e lo hanno fallito con Delasa. Lei stessa si è procurata la seconda chance e Amato ha messo a segno il punto dei tricolori.

Antonino e Marcella hanno giocato insieme per la prima volta proprio qui a Lucera. «Questo doppio - confida il direttore sportivo dello Stet Mugnano Ady Gorodetzky - è nato agli italiani Giovanili di Terni, perché entrambi erano liberi». Amato entra nel merito: «La sua allenatrice Oana Copaci mi ha chiesto se avessi voluto giocare con Marcellla e ho accettato volentieri». Per la Delasa «l’obiettivo era di andare avanti il più possibile, ma il titolo non era proprio nelle previsioni. Ci siamo trovati bene insieme. L’idea era che io mettessi in campo senza sbagliare e che Antonino tirasse tutto per concludere. Abbiamo sofferto in semifinale, il match conclusivo è invece filato via più liscio».

Ancora Antonino: «Contro Piccolin e Steshenko è stata dura, perché il turno in battuta di Jordy su Marcella era difficile per noi. Loro nel quarto set si sono imposti nettamente, ma ce l’aspettavamo e non ci abbiamo neppure fatto caso. Abbiamo pensato a partire bene nella “bella”. La finale è stata più agevole e sinceramente l’avevo previsto, perché come tipologia di gioco Denisa difende e Alessandro non è un attaccante e dunque abbiamo avuto tempo di fare tutto, mettere in campo e chiudere bene. Il problema maggiore è stato rispondere al servizio di Di Marino».

Doppio misto di seconda

Trotti e Zancaner padrone del doppio di seconda

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Dopo la finale persa nel misto in mattinata, Denisa Zancaner (Eppan TT Raiffeisen) ha raggiunto anche quella del doppio femminile, in coppia con la detentrice Elisa Trotti (Tennistavolo Zeus), che a Torino aveva vinto con Veronica Mosconi e prima a Terni con Giulia Cavalli, e questa volta ha portato a casa il titolo. Le teste di serie numero 1 del tabellone in finale hanno battuto per 3-1 (9-11, 11-2, 11-5, 11-8) Ana Brzan e Rossella Scardigno (Circolo Tennistavolo Molfetta).

Nel penultimo atto Trotti e Zancaner hanno avuto la meglio per 3-0 (11-6, 11-9, 11-6) su Eva Carli e Martina Milic (Sportni Krozek Kras) e Brzan e Scardigno hanno prevalso per 3-2 (8-11, 11-9, 11-13, 11-5, 11-6) su Giulia Cavalli (Anspi TT Cortemaggiore) e Le Thi Hong Loan (Tennistavolo Castel Goffredo).

In finale dunque Brzan e Scardigno hanno avuto una partenza fulminea (6-2), ma sono state raggiunte e superate dalle avversarie (8-9). Gli ultimi tre punti sono però stati loro. Il secondo parziale non ha avuto storia, segnato dal 7-0 in apertura a favore di Trotti e Zancaner, che anche nel terzo non hanno avuto problemi, lanciate da un break di 6-2. Partite ancora indietro, Brzan e Scardigno, hanno tentato il tutto per tutto nella quarta frazione e hanno messo la testa avanti (7-6). Sull’8-8 però Elisa e Denisa sono salite al doppio match-point e un errore di rovescio di Brzan ha consegnato loro il successo.

«Ci sentivamo tranquille sul gioco - afferma Zancaner - perché non soffriamo tanto i loro colpi, però in una finale subentrano altri fattori, come un po’ di emozione e di timore di non farcela. Avevo già perso la finale del misto e non volevo ripetermi. Prima d’iniziare a giocarla con Alessandro ci credevamo, ma Antonino e Marcella sono stati bravissimi e li abbiamo subiti molto. Tornando alla finale femminile, ho sofferto nel primo set e dal secondo in poi tutto è andato meglio. In doppio questo è il mio primo titolo di seconda, dopo tre assoluti». Trotti era invece campionessa uscente: «L’anno scorso avevo vinto con Veronica Mosconi e insieme due anni fa ci eravamo imposte nell’assoluto. Con Denisa mi trovo bene. Abbiamo provato questo doppio giusto un paio di volte a casa durante l’allenamento e subito abbiamo trovato un buon feeling. Giocare con una difesa non è facile, perché bisogna stare più vicino al tavolo e muoversi parecchio». Ora le due compagne disputeranno il singolare e chissà che non si ritrovino in finale, questa volta da parti opposte della retina. «Speriamo - auspicano all’unisono - vorrà dire che ci saremo arrivate».

Doppio femm seconda

Mutti e Bressan sono la coppia più forte in seconda

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Il tricolore di doppio maschile è stato vinto da Matteo Mutti e Luca Bressan (Tennistavolo Castel Goffredo), che in finale hanno sconfitto per 3-1 (10-12, 11-4, 13-11) Antonino Amato (Stet Mugnano) e Luigi Rocca (Tennis Tavolo Tifernum).

Nel primo set, dopo lo 0-2, iniziale Mutti e Bressan sono sempre stati in vantaggio, ma sul 9-5 sono stati rimontati (9-9). Hanno avuto comunque un set-point e l’hanno fallito, mentre Amato e Rocca hanno sfruttato la loro chance. La coppia mantovana si è portata avanti anche nel secondo parziale e questa volta non ha avuto alcun tipo d’incertezza. Il terzo sembrava ripercorrere la tendenza del secondo e invece ha ripetuto il primo, con Mutti e Bressan nettamente al comando e poi rimontati inopinatamente. Questa volta, però, hanno tenuto duro, aggiudicandosi il set.

In semifinale Mutti e Bressan hanno regolato per 3-0 (11-8, 11-9, 11-7) Gabriele Piciulin e Andrea Corazza (Tennistavolo Torino) e Amato e Rocca hanno eliminato per 3-1 (8-11, 11-6, 11-7, 11-2) Alessandro Di Marino e Carlo Rossi (Marcozzi Cagliari).

«È stata una finale strana - osserva Mutti - perché eravamo superiori tecnicamente e tatticamente, ma a volte allentavamo la concentrazione, mentre loro rimanevano attaccati alla partita e non mollavano neanche un punto. Nel primo set ci siamo fatti rimontare quando sembrava che lo avessimo in tasca». Bressan concorda: «In questo modo abbiamo rischiato di perdere anche il terzo parziale e, se così fosse stato, la partita si sarebbe complicata. Ce l’abbiamo fatta per un pelo». Quali sono gli obiettivi per il singolare? «Sono la testa di serie numero 3 - spiega Luca - e dunque confido a fare bene, arrivando almeno in semifinale». Matteo sarà invece il n. 10 del seeding:«Vorrei raggiungere i quarti, poi quel che sarà sarà». Agli Europei di Zagabria a luglio saranno di nuovo compagni: «untiamo a una medaglia a squadre».

Doppio maschile seconda

A Lucera Le Thi Hong Loan bissa il successo di Torino

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Le Thi Hong Loan (Tennistavolo Castel Goffredo) ha conquistato il suo secondo titolo italiano consecutivo di singolare di seconda categoria, battendo in finale per 3-2 (11-7, 9-11, 8-11, 11-8, 11-4) Denisa Zancaner (Eppan TT Raiffeisen) e impedendole di approdare al suo quarto successo, dopo quelli del 1997, 2003 e 2008.

Grande sorpresa di giornata è stata Marialucia Di Meo (Tennistavolo Norbello), che nei quarti di finale ha eliminato per 3-2 (11-6, 11-6, 7-11, 8-11, 11-6) la testa di serie numero 4 Giulia Cavalli (Anspi TT Cortemaggiore), ma in semifinale nulla ha potuto contro la Zancaner (6-11, 2-11, 6-11). Nella parte bassa del tabellone la Loan ha superato per 3-1 (11-7, 4-11, 13-11, 11-9) Elisa Trotti (Tennistavolo Zeus).

In finale, contro i tagli difensivi di Zancaner, Loan ha cercato di prendere costantemente l’iniziativa, dando allo stesso tempo prova di pazienza, accettando gli scambi. Nel primo c’è stata lotta punto a punto fino al 4-4, poi la Loan è salita 6-4 ed è stata ripresa (6-6). Sul 7-7 un break di 4-0 le ha consegnato il parziale. Nel secondo Zancaner ha messo a segno quattro punti prima di lasciarne uno all’avversaria. Altri quattro l’hanno mandata definitivamente in fuga (8-1), ma la Loan è stata brava a rientrare (8-6). Denisa si è procurata tre set-point (10-7) e Loan gliene ha annullati solo due.

La terza frazione ha proposto la campionessa d’Italia a squadre avanti per 3-1 e 4-2 e la rivale che l’ha mandata fuori giri, passando a condurre per 9-5 e poi 10-6 e chiudendo alla terza chance. Zancaner è partita a spron battuto nel quarto set (4-0) e Loan ha ricucito (4-3) prima di affondare un diritto in rete. Un filotto di 3-0 ha rimesso in carreggiata la detentrice, che si è issata a 9-7 e a 10-8 e ha concluso grazie a un errore di rovescio di Zancaner. La 18enne non ha tremato e nella “bella” ha esordito con un 6-1, poi diventato 8-2. Un grande rovescio le ha dato il 9-4 e un diritto sbagliato di Zancaner le ha concesso sei match-point. È bastato il primo, con un diritto perentorio che le è valsa la seconda medaglia d’oro di fila.

«Ho disputato una bella partita - racconta la bicampionessa italiana - . Sapevo che sarebbe stato difficile e mi sentivo quasi in dovere di confermare il titolo vinto lo scorso anno. Sono contenta, perché il mio obiettivo era di diventare prima categoria e con questo successo ci sono riuscita. È stata una stagione impegnativa, con la finale scudetto e la scuola per preparare l’esame di maturità, con gli scritti che inizieranno mercoledì. In finale all’inizio ho giocato con molta fretta, anche se mi sono aggiudicata il primo set, e anche nel secondo e nel terzo sono stata precipitosa. Indietro per 2-1 e 0-4 nel quarto ho pensato di non avere più speranze, ho scaricato un po’ di tensione e ho avuto più pazienza. La chiave è stata proprio la pazienza. Quest’anno è stato pieno di soddisfazioni, anche se non era cominciato molto bene. Sono felice di essermi ripresa proprio alla fine, quando contava di più». 

singolare femm seconda

Luigi Rocca batte Matteo Mutti in chiusura dei tricolori

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Dopo il titolo di doppio di seconda categoria del 2015, in coppia con Daniele Sabatino, il 27enne Luigi Rocca (Tennis Tavolo Tifernum) ha conquistato a Lucera anche quelo di singolare. In un torneo caratterizzato dalle sorprese, ha fatto saltare il banco, battendo in una finale inattesa per 3-2 (5-11, 11-9, 11-3, 5-11, 11-8) il 15enne Matteo Mutti (Tennistavolo Castel Goffredo). In semifinale Rocca ha superato per 3-2 (11-5, 9-11, 11-5, 8-11, 11-9) il 36enne Umberto Giardina (Top Spin Messina) e Mutti ha avuto la meglio sempre al quinto set (12-10, 11-8, 9-11, 9-11, 11-4) sul 21enne Alessandro Di Marino (Marcozzi Cagliari), l’atleta con la migliore classifica fra quelli in gara con il suo 9° posto. Rocca si è dimostrato un vero maratoneta, dal momento che anche nei quarti ha eliminato alla "bella" (6-11, 11-9, 6-11, 12-10, 11-6) il 54enne Fatai Adeyemo (Il Circolo Prato 2010).

Menzione speciale anche per Giardina, che ha estromesso nell'ordine tre giovani quotati come Matteo Cerza (TT Campomaggiore Terni) per 3-1 (11-6, 8-11, 11-4, 11-3), Antonino Amato (Stet Mugnano) per 3-1 (11-4, 8-11, 11-4, 11-3) e Jordy Piccolin (Tennistavolo Torino) per 3-2 (11-9, 12-10, 14-16, 6-11, 11-7).

Seconda medaglia di questa edizione dunque per Rocca, che in doppio con Amato aveva raggiunto la finale, perdendo da Mutti e Luca Bressan. Si è dunque preso la rivincita nei confronti di Mutti.

«Sono rimasto concentrato fin dall'inizio - spiega un soddisfattissimo Rocca - perché so che Matteo è un ragazzo che non molla mai. Ho sempre cerato di fare il mio gioco e di essere sempre attivo: Nel quarto set vincevo 3-0 e ho avuto un blackout, quando invece avrei dovuto spingere per chiudere. Nel quinto sono stato forte e duro di testa a ritornare in partita e a portare a casa questa splendida vittoria. Matteo si era aggiudicato i due match precedenti e questo rendeva tutto più difficile. Ho dato il mille per mille per ottenero questo risultato e ora me lo godo».

A effettuare la premiazione è stato Marco Giontella, fratello dell'indimenticato Roberto, il "Pupo" per tutti gli appassionati, al cui ricordo sono stati dedicati i Campionati Italiani.

Singolare maschile seconda

Luigi Rocca batte Matteo Mutti in chiusura dei tricolori

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Dopo il titolo di doppio di seconda categoria del 2015, in coppia con Daniele Sabatino, il 27enne Luigi Rocca (Tennis Tavolo Tifernum) ha conquistato a Lucera anche quelo di singolare. In un torneo caratterizzato dalle sorprese, ha fatto saltare il banco, battendo in una finale inattesa per 3-2 (5-11, 11-9, 11-3, 5-11, 11-8) il 15enne Matteo Mutti (Tennistavolo Castel Goffredo). Era già salito sul terzo gradino del podio nel 2013 a Riva del Garda e nel 2012 a Riccione in seconda e nel 2009 a Conversano in terza. In semifinale Rocca ha superato per 3-2 (11-5, 9-11, 11-5, 8-11, 11-9) il 36enne Umberto Giardina (Top Spin Messina) e Mutti ha avuto la meglio sempre al quinto set (12-10, 11-8, 9-11, 9-11, 11-4) sul 21enne Alessandro Di Marino (Marcozzi Cagliari), l’atleta con la migliore classifica fra quelli in gara con il suo 9° posto. Rocca si è dimostrato un vero maratoneta, dal momento che anche nei quarti ha eliminato alla "bella" (6-11, 11-9, 6-11, 12-10, 11-6) il 54enne Fatai Adeyemo (Il Circolo Prato 2010).

Menzione speciale anche per Giardina, che ha estromesso nell'ordine tre giovani quotati come Matteo Cerza (TT Campomaggiore Terni) per 3-1 (11-6, 8-11, 11-4, 11-3), Antonino Amato (Stet Mugnano) per 3-1 (11-4, 8-11, 11-4, 11-3) e Jordy Piccolin (Tennistavolo Torino) per 3-2 (11-9, 12-10, 14-16, 6-11, 11-7).

Seconda medaglia di questa edizione dunque per Rocca, che in doppio con Amato aveva raggiunto la finale, perdendo da Mutti e Luca Bressan. Si è dunque preso la rivincita nei confronti di Mutti.

«Sono rimasto concentrato fin dall'inizio - spiega un soddisfattissimo Rocca - perché so che Matteo è un ragazzo che non molla mai. Ho sempre cerato di fare il mio gioco e di essere sempre attivo: Nel quarto set vincevo 3-0 e ho avuto un blackout, quando invece avrei dovuto spingere per chiudere. Nel quinto sono stato forte e duro di testa a ritornare in partita e a portare a casa questa splendida vittoria. Matteo si era aggiudicato i due match precedenti e questo rendeva tutto più difficile. Ho dato il mille per mille per ottenero questo risultato e ora me lo godo».

A effettuare la premiazione è stato Marco Giontella, fratello dell'indimenticato Roberto, il "Pupo" per tutti gli appassionati, al cui ricordo sono stati dedicati i Campionati Italiani.

Singolare maschile seconda

Castel Goffredo re nella classifica per società

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Al termine del programma agonistico dei Campionati Italiani di Lucera, è stata stilata la classifica per società, che tiene conto anche dei risultati degli Assoluti di Castel Goffredo e ha registrato il primo posto del Tennistavolo Castel Goffredo, con 214 punti, davanti al Tennistavolo Torino (120) e alla Marcozzi Cagliari (114).

Complimenti a tutti e arrivederci alla prossima edizione!!!

Classifica per società

 

 


Per Marialucia Di Meo un bronzo a sorpresa ai Campionati Italiani

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È stata probabilmente la sorpresa maggiore dei Campionati Italiani di Lucera. La 34enne avellinese Marialucia Di Meo, tesserata per il Tennistavolo Norbello, si è disinteressata dei pronostici e ha conquistato una fantastica medaglia di bronzo nel singolare di seconda categoria. Il collega Giampaolo Puggioni ha raccolto le sue impressioni al termine dell'impresa. Ecco la sua intervista.

«Per l'appuntamento più importante dell'anno mi sento ben motivata - racconta la bravissima atleta irpina - ma senza farmi troppe illusioni. Parto come testa di serie 22 e come testa di serie del mio girone ho Ana Brzan, l'amica rivale di sempre».

Fin qui niente di nuovo ...

«Già, ormai i 3 a 2 in suo favore non si contano più ma ieri qualcosa girava per il verso giusto, avevo ottime sensazioni durante gli scambi di gioco. Infatti con la giusta carica e concentrazione vinco 3-2».

Il torneo prosegue ...

«Supero imbattuta il girone, vinco anche con Sonia Mor, Evelyn Vivarelli e questo mi permette di superare il primo turno del tabellone con la x».

E ora arriva il bello

«Nelle prime 16 incontro Elena Rozanova, giocatrice ostica con cui non credo di aver mai vinto, ed anche stavolta sembra finire in suo favore. Mi trovo sotto 2-1 10-6 per lei, ma oggi proprio non ci sto a perdere e complice un po’ di fortuna, vinco il set e l'incontro per 3-2».

 Da cosa nasce cosa ...

«Nei quarti ad aspettarmi c'è Giulia Cavalli, anche con lei non mi trovo benissimo, ma oggi gioco bene, prendo iniziativa e mi ritrovo sul 2-0 per me. Lei però in panchina ha un certo Michael Oyebode che mi conosce alla perfezione e Giulia si porta su due pari. Al quinto parto male ma poi decido di prendermi qualche rischio in più e vinco 3-2».

Che ascesa!

«Non ci credo, sono in semifinale ad un campionato italiano 2^ categoria. Affronto Denisa Zancaner, ma forse un po’ stanca, forse un po’ scarica o un po’ appagata, non riesco mai a trovare spunti per impensierirla».

Come ti spieghi questo exploit?

«Ha prevalso la voglia di riscatto dopo l'eliminazione al primo turno nei doppi e forse la voglia di regalare qualcosa di buono al Tennistavolo Norbello dopo il brutto infortunio di Maxim Kuznetsov durante il girone che, fino a quel momento, mi stava seguendo come coach in panchina».

Tra atleti ostinati vi siete davvero ritrovati

«Durante i quarti con la Cavalli, Maxim ha assistito alla mia partita dalla barella e alla fine sono contenta di avergli strappato un sorriso».

Tiriamo le somme

«Per concludere mi dico "Brava"! Si sa, di solito sono avara di complimenti nei miei confronti, ma stavolta credo di meritarmelo, ho giocato ad un ottimo livello, ho gestito bene i momenti critici e sono felice per me e per tutti coloro che mi hanno seguito. Oggi credo di aver stupito un po’ tutti...me stessa per prima!».

Marialucia Di Meo Foto Gianluca Piu

Patrizio Deniso, dagli Europei giovanili alle novità a Formia

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Centro Federale di FormiaL’Italia ha terminato i Campionati Europei giovanili di Zagabria al terzo posto nel medagliere. Con un oro, un argento e un bronzo, gli azzurri hanno ottenuto lo stesso bilancio della Francia e meglio di loro hanno fatto solo la Russia e la Romania. Un risultato che promuove a pieni voti il lavoro che dal settembre scorso si sta svolgendo al Centro Federale di Formia ed è musica per le orecchie del direttore tecnico Patrizio Deniso. « Sarei spinto a togliermi qualche sassolino dalle scarpe - esordisce il dt - ma non ne ho né la voglia né l'intenzione. In questo momento, innanzitutto, vorrei ringraziare il presidente Franco Sciannimanico, il Consiglio Federale e gli altri protagonisti di questo successo, ovvero atleti e tecnici, il preparatore atletico Vincenzo Scipione, chi lavora  dietro le quinte, tutto il settore tecnico. Un grande grazie va a Lidia Giannini, Stefano Maiorana, Alessia Bertini e Richard Colamedici, ai dirigenti e agli allenatori delle società e a tutti coloro che hanno creduto e credono, adesso ancora di più, in questo progetto. Lasciando  i commenti tecnici ai diretti responsabili, vorrei  esprimere solo alcuni concetti».

Quali?

«Queste medaglie sono il risultato del lavoro di un gruppo, che opera insieme e non a compartimenti stagni. Antonio Gigliotti, Lorenzo Nannoni, Valentino Piacentini e Sebastiano Petracca hanno avuto un ruolo concreto e attivo nello sviluppare e portare avanti i programmi d'allenamento su tutti i giocatori presenti a Formia e non solo su quelli di propria responsabilità. Questi tecnici fanno di questo lavoro la loro professione e lo fanno bene. In Europa si stanno accorgendo che esiste un centro Federale chiamato CPO Formia dove si fa tennistavolo. Cerchiamo di prendere tutto quello che di buono sta esprimendo questa, per noi nuova, struttura, per educare e formare, con il giusto atteggiamento e filosofia, la periferia».

Formia, dunque, è di tutti?  

«Deve poter essere un mezzo, uno strumento di crescita tecnica, non solo per coloro che la frequentano giornalmente, ma per tutto il movimento pongistico italiano. La nostra scuola italiana deve partire da qui. La strada intrapresa è quella giusta. Se vogliamo davvero arrivare in alto come Federazione e crescere di qualità, è necessario lavorare come un'orchestra che suona all'unisono, senza che qualcuno stecchi per ripicche o invidie personali. Per fare questo bisogna essere uniti e lavorare insieme, cercando di disincrostare vecchi rancori. Bisogna avere una visione generale forte e non personale, poche regole chiare e condivise per il bene del tennistavolo italiano, e non per un rendiconto personale ed egoistico».

Nessun personalismo, insomma, ma un obiettivo comune, condiviso e ricercato insieme?

«Un progetto non è un buon progetto o un progetto efficace solo perché avvantaggia o promuove un interesse personale o politico. Deve esserlo perché è indirizzato a un interesse generale. Per questo grazie ancora a quelle società e ai loro dirigenti e tecnici che ci hanno permesso di avere atleti predisposti a essere formati e guidati a conquistare queste bellissime medaglie».

Quali saranno da fine agosto le novità a Formia?

«Non si allenerà più con noi Elisa Armanini, che ha mandato un’e-mail di rinuncia, e avremo delle new entry. Oltre all’ingresso dell’atleta paralimpico Lorenzo Cordua, che è già stato ufficializzato, ci saranno quelli di Alessandro Baciocchi, Carlo Rossi e Simone Sofia».

Alessandro sarà dunque il terzo senior, con Jordy Piccolin e Luca Bressan, che passerà di categoria, presente al Centro?

«Vogliamo evitare di commettere l’errore di perdere gli atleti di 20-21 anni, che non hanno una costanza di allenamento all’interno di una struttura che li monitori continuamente. Ho spinto affinché Alessandro facesse la scelta di venire a Formia per non rischiare che le sue potenzialità non venissero valorizzate. Il nostro Centro si è rivelato una realtà perfetta per lavorare al meglio sotto tutti i punti di vista».

Rossi approderà a Formia nell’anno in cui diventerà junior.

«Per lui sarà un momento particolare, perché dovrà capire che essere al Centro Federale non è come stare in una società. I ritmi di allenamento, l’intensità e anche lo stress sono diversi e quindi all’inizio avrà bisogno di ambientarsi. Su Carlo e John Oyebode abbiamo anche un progetto particolare con il Master College di Ochsenhausen, in Germania, dove periodicamente andranno ad allenarsi, seguiti da Valentino Piacentini. Cercheremo di mandare anche il nostro preparatore atletico Vincenzo Scipione, in modo da capire quali metodi vengano utilizzati e riprodurli anche da noi, così da avere una linea comune di lavoro. Lì ci sono dei ragazzi forti, come i francesi Gauzy e Akkuzu, il brasiliano Calderano, il polacco Dyjas e alcuni giapponesi, che si allenano con dei coach francesi e croati. Il manager è l’ungherese Daniel Zwickl, che io ho avuto come giocatore. Facciamo parte di questo progetto grazie all’esistenza di Formia, perché i responsabili inseriscono al loro interno solo atleti che abbiano continuità di allenamento. In futuro anche altri pongisti, in grado di seguire un certo percorso, potrebbero andare a Ochsenhausen oltre a Carlo e a Johnny»

Sofia sarà dunque il più giovane a Formia?

«È un 2003 interessante e mentalmente lo abbiamo trovato molto motivato a fare questa esperienza. Siamo sicuri che ne trarrà grandi benefici».

Nazionali Assolute in raduno a Formia

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Le Nazionali Assolute svolgeranno uno stage di preparazione fisica e tecnica a Formia dall’1 al 10 agosto. Sono stati convocati Alessandro Baciocchi e Niagol Stoyanov (Fiamme Azzurre), Mihai Bobocica, Leonardo Mutti e Marco Rech Daldosso (Aeronautica Militare), Jordy Piccolin (Tennistavolo Lomellino), Chiara Colantoni (Tennistavolo Center Parma), Le Thi Hong Loan e Tatiana Steshenko (A.G. Turini Castel Goffredo), Veronica Mosconi (Tennistavolo Vallecamonica), Giorgia Piccolin (Teco Corte Auto Cortemaggiore) e Debora Vivarelli (Eppan TT Raiffeisen), che si alleneranno con il direttore tecnico Patrizio Deniso, il tecnico federale Maurizio Gattti e il preparatore atletico Vincenzo Scipione.

Giorgia e Jordy Piccolin convocati per il raduno di Formia

Jordy e Giorgia Piccolin

Pubblicati i calendari dei campionati di serie A1 maschile e femminile

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Sono stati pubblicati nel portale risultati i calendari dei campionati nazionali di serie A1, A2, B1, B2 e C1 maschili e di A1, A2 e B femminili.

Alla A1 maschile parteciperanno sette squadre: A.G. Turini Castel Goffredo (campione d’Italia), Apuania Carrara (finalista della scorsa edizione), Marcozzi Cagliari e Cral Comune di Roma (semifinaliste), Tennistavolo Norbello, e le due matricole Tennistavolo Lomellino e Top Spin Messina. Il debutto sarà il 28 e 29 ottobre e proporrà subito Castel Goffredo contro Marcozzi e Cral contro Apuania. La seconda giornata sarà il 25 e 26 novembre, la terza dal 2 al 4 dicembre, la quarta il 9 e il 10, la quinta il 17 dicembre, la sesta il 7 e 8 gennaio 2017 e la settima e ultima del girone d’andata il 13 e 14 gennaio. Il ritorno inizierà il 28 e 29 gennaio e proseguirà il 10 e 11 febbraio, il 24 e 25 febbraio, dal 10 al 12 marzo, dal 17 al 19 marzo, il 24 e 25 marzo e l’1 e il 2 aprile.

Disputeranno invece l’A1 femminile le seguenti sei compagini: A.G. Turini Castel Goffredo (vincitrice dello scudetto), Teco Corte Auto Cortemaggiore (finalista), Tennistavolo Nobello e Tennistavolo Center Parma (semifinaliste) e le due neopromosse Eppan Tischtennis Raiffeisen e Ask Kras. Rispetto al calendario maschile, le donne avranno dieci giornate complessive. All’andata non giocheranno il 17 dicembre e concluderanno i loro impegni il 7 gennaio, mentre al ritorno saranno in campo il 21 e 22 gennaio e poi condivideranno le date dei quattro turni successivi con gli uomini, terminando la regular season il 12 marzo.

Anche quest’anno saranno ammesse ai playoff le prime quattro. Nelle semifinali saranno di fronte la prima e la quarta e la seconda e la terza, con incontri d’andata (in casa della peggiore classificata della fase a girone) e ritorno. In caso di parità, la squadra vincente sarà determinata tramite la classifica avulsa, nel caso di un incontro vinto per parte, e tramite la classifica della fase a girone, nel caso di due pareggi. Le squadre vincenti disputeranno la finale scudetto con incontro d’andata (in casa della peggiore classificata della fase a girone), ritorno ed eventuale incontro di spareggio (in casa della migliore classificata della fase a girone). L’incontro di spareggio nella finale scudetto sarà disputato, esclusivamente, nel caso che i precedenti incontri (andata e ritorno) si siano conclusi con una vittoria per parte (con qualsiasi punteggio) oppure con due pareggi. In caso di parità, nell’incontro di spareggio di finale, la squadra vincente sarà la migliore classificata della regular season.

Castel Goffredo maschile e femminile campione dItalia 2015 2016

Test di resistenza in salita per gli azzurri a Formia

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Pongisti o scalatori? Le nostre Nazionali assolute, in raduno a Formia da lunedì scorso e fino a mercoledì prossimo, sono state impegnate questa mattina in un lavoro di resistenza della durata di cinque ore, che le ha portate fino a 1.314 metri di quota. La foto ritrae il gruppo, soddisfatto e anche un po’ sollevato, al termine dell’escursione in cima al Monte Ruazzo. «Dobbiamo portare a compimento - spiega il direttore tecnico Patrizio Deniso - tre protocolli di salita e dopo quello di basso livello, oggi abbiamo svolto quello medio accompagnati da una guida del Cai. Domani ci attenderà il terzo».

Essendo il primo stage stagionale Deniso e il tecnico Maurizio Gatti stanno curando in modo particolare la parte fisica, che coinvolge in prima persona il preparatore atletico Vincenzo Scipione. «Al tavolo - racconta il dt - lavoriamo solo un’ora al mattino e una al pomeriggio, mentre dal punto di vista fisico l’attività è di cinque ore al giorno. I ragazzi tutto sommato stanno reagendo bene all’impatto e per gli eventuali acciacchi ricorriamo al pronto intervento della fisioterapista».

Nazionale sul Monte Ruazzo

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